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Bruciacchiarsi al sole

Bruciacchiarsi al sole è un’usanza moderna……anche se negli ultimi 50-60 anni è diventata una esigenza collettiva del popolo di pelle bianca.

Non possiamo per questo ricercare in antichi ricettari a base di erbe, o in storiche ricette della nonna tramandate per via orale, perché di fluidi, oli o estratti utili ad accompagnare lunghe esposizioni ai soli cocenti non ce ne sono.

Si tratta di modernità, atti un pò bruschi, se non violenti e smisurati a cui sottoponiamo un corpo che tutto l’anno rimane imbavagliato in calze, cinture, abiti attillati, e che oltre a non vedere mai la luce del giorno, non riceve neppure un pò di brezza di aria in movimento.

Così come le piante ci raccomandano di riscoprire una naturalità più autentica anche in queste mode collettive nei confronti delle quali semplici preparati vegetali non possono (per fortuna) arginare tutti gli effetti collaterali di atteggiamenti un poco malsani.

Quindi è molto importante agire con naturalità e buon senso e anche le piante, con semplici preparazioni, renderanno piacevole l’incontro del sole con la nostra pelle.

Come evitare di bruciacchiarsi al sole?

Per godere appieno dei benefici della tintarella bisogna affrontare i tre momenti più importanti della cura della pelle:

  • preparare la pelle al sole,
  • proteggere la pelle sotto il sole,
  • coccolare la pelle dopo il sole.

Preparare la pelle per evitare di bruciacchiarsi al sole

Preparare la pelle al sole è più importante di quanto si pensi per evitare di bruciacchiarsi al sole.

È necessario rendere la pelle più resistente al dannoso attacco degli UVB, e questo lo possiamo fare principalmente aumentando le sostanze a effetto antiossidante.

Ci sono alcune piante che, con il loro funzionale contenuto di antiossidanti, migliorano la pigmentazione della pelle e riducono la secchezza cutanea.


Tutti i vegetali con un carico color arancio e giallo oro sono ricchi di beta-carotene a cui possiamo chiedere aiuto per preparare la nostra pelle. In insalate primaverili chiaramente Carote a non finire, arricchite di Tarassaco (foglie e fiori), Cicoria, Rucola selvatica, cime di Finocchio, Calendula fiore, Nasturzio fiori e foglie (Erba Cappuccina) e germogli di Lepidium e Alfa Alfa (Erba Medica), sono una via a portata di mano.

È proprio con le Carote che si può preparare un ottimo olio da applicare sulla pelle in preparazione all’esposizione purché esse siano bio e fresche.


Come si prepara un oleolito di Carota per evitare di bruciacchiarsi al sole?

bruciacchiarsi al sole

L’oleolito si prepara con il metodo del sole con le radici della Carota coltivata. 

Le proprietà della Carota, soprattutto le vitamine A ed E, possono essere trasferite all’oleolito. La radice viene finemente grattugiata e umettata con alcool puro in rapporto 10:1, cioè se abbiamo 50 g di carota mettiamo 5 g di alcool.

Quindi si aggiunge olio di oliva o jojoba in rapporto 1:5.


Poiché la Carota contiene molta acqua teniamo l’oleolito al sole per 10-15 giorni evitando la formazione di muffe e di irrancidimenti con macerazioni prolungate.

A 100 ml di oleolito, una volta filtrato, possiamo aggiungere 50 ml di olio di albicocca e i seguenti oli essenziali puri e bio: 10 gocce Finocchio, 10 gocce di Carota Selvatica semi, 5 gocce di Geranio.

Applichiamo una volta al giorno 15-20 giorni prima dell’ esposizione quest’olio massaggiando ben bene così che venga assorbito in profondità.

Questo preparato vi aiuterà a non bruciacchiarsi al sole durante l’esposizione e a rendere la vostra pelle pronta al sole.

Come utilizzare il tarassaco in cucina

Il tarassaco ha un gusto deliziosamente speziato che si abbina benissimo con le verdure, tipo il Timo. Radici, foglie e fiore possono tranquillamente diventare parte di ottime tisane naturali depuranti

Le foglie si usano fritte ma se desideri un’opzione più salutare puoi prepararle in padella con aglio, olio e limone. I fiori sono perfetti per insalate, crude o cotte. Un’altro impiego favoloso del tarassaco è la tostatura con cui si ottiene un caffè assolutamente da provare!

Proteggere la pelle per evitare di bruciacchiarsi al sole

Lo scopo di semplici preparati da utilizzare durante l’esposizione è quello di avere una discreta protezione solare con un’altissima dermo-compatibilità, un’ottima biodegradabilità e un basso impatto ambientale, quando invece la maggioranza dei solari sono puri veleni per l’ambiente.

Con semplici preparati vegetali possiamo aumentare la concentrazione di antiossidanti per contrastare e ridurre i radicali generati sotto il sole, favorire le difese immunitarie cutanee per proteggere e rigenerare la pelle dai danni dei raggi UV da usare insieme ad un buon solare che sia poco dannoso per l’ambiente e per la nostra pelle e che sia resistente all’acqua.


Ecco per voi una vera delizia di olio-acqua e fiori di Bach da spruzzare sul corpo durante l’esposizione che migliorerà l’idratazione e la pelle sarà anche nutrita e calmata e eviterà di bruciacchiarsi al sole.

Munitevi di una bottiglia da 200 ml con vaporizzatore.

In metà bottiglia mettete acqua di Lavanda o di Rosa (100 ml circa) e: 7 gocce di Vervain, 7 gocce di Beech, 7 gocce di Walnut.

Agitate bene e poi aggiungete questa composizione che avrete miscelato a parte: 20 ml di Olio di Sesamo, 40 ml di Olio di Cocco (sciolto a bagnomaria), 20 ml di oleolito di Elicriso, 5 gocce di Olio essenziale di Camomilla Blu.

Al Posto dei Fiori di Bach potete aggiungere 7 gocce di Solaris dei Fiori Australian Bush Flowers.
Quando avrete miscelato gli oli fra loro aggiungete la seconda fase nella boccetta.

L’effetto sarà bello, avrete nella parte inferiore la fase acquosa ben preservata e sopra la nutriente fase oleosa che galleggerà con grazia. Al momento dell’uso agitate e spruzzate.

Si manterrà per almeno 6-10 mesi conservata al fresco e al buio.


La frequenza delle applicazioni determina il grado di protezione, quindi applicatela più volte al giorno con una buona crema solare con una buona protezione.

Coccolare la pelle dopo il sole.

Per ultimo, una coccola idratante e calmante per il corpo a esposizione avvenuta da applicare dopo la doccia: oleolito di Iperico 10 ml, oleolito di Aloe 10 ml, burro di Karité 80 g (sciolto a bagnomaria).

Miscelate bene gli oli fra loro e aggiungete subito: olio essenziale di Lavanda vera 10 gocce, olio essenziale di Citronella 5 gocce, olio essenziale di Vaniglia 10 gocce.

Mescolate e mettete in un vasetto da crema. Se tenete al fresco il liquido si compatterà in un morbido burro.
Questa preparazione si preserva in luogo fresco per almeno un anno. 


La si può applicare dopo la doccia, calmerà la pelle se ci e renderà la pelle luminosa, morbida e aiuterà a mantenere di un bel colore ambrato la vostra tintarella. 
A questa miscela potete di nuovo aggiungere 7 gocce di Solaris degli Australian Bush Flowers.

Focus sull’olio di sesamo

L’olio di sesamo è estratto dal seme della pianta Sesamum indicum, coltivata in Asia, in Africa, in Grecia e anche in Italia. (coltivato dall’uomo da almeno 3 mila Annie conosciuto da sempre come una preziosa fonte di nutrienti e persino una medicina).

Da un punto di vista nutrizionale, l’olio di sesamo è particolarmente ricco di ferro, fosforo, rame, magnesio, selenio e calcio. Il seme del sesamo è famoso per rappresentare un’eccezionale fonte di calcio sano (a differenza dei latticini), ottimo per la crescita dei bambini e per prevenire l’osteoporosi.

I suoi grassi sono molto interessanti, perché è ricco dei famosi omega-3, in particolare del prezioso acido linoleico. Contiene anche grassi monoinsaturi e saturi, che lo rendono piuttosto stabile alla temperatura. Il sesamo ha effetto ricostituente generale, migliora la circolazione e la qualità del sangue ed è riequilibrante del sistema nervoso. Ha proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antitumorali.

Dal punto di vista della macrobiotica, il sesamo ha effetto lubrificante sull’intestino, quindi è utile in caso di stitichezza, ma è utile anche per rinforzare i capelli e regolarizzare il ciclo mestruale. Si usa anche esternamente su gengive infiammate, pelle arrossata, scottature, eczemi ed eritemi. L’olio di sesamo ha un punto di fumo che lo rende adatto alla cottura e persino alla frittura o la cottura in forno. 

Contiene anche sostanze naturali a effetto conservante che proteggono l’olio dall’irrancidimento. Questo è uno dei motivi per cui è possibile conservarlo a temperatura ambiente per lunghi periodi, a differenza di oli molto delicati come quello di lino o di cartamo, che vanno conservati in frigorifero, al buio e usati in pochi giorni dall’apertura. 

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